Quando un’azienda ha la necessità di riparare un’area precisa del proprio complesso è normale valutare più soluzioni di copertura. Tra le più funzionali troviamo quella di installare un capannone in PVC, cioè una tensostruttura versatile e robusta che permette di creare un magazzino o uno spazio riparato da zero e senza opere murarie.
Questi capannoni vengono detti mobili, ma l’idea che un’opera edile in acciaio solidissimo e di notevoli dimensioni si possa spostare lascia perplessi chi non è pratico del settore. Può un tunnel di grandi dimensioni spostarsi facilmente? Proviamo a fare chiarezza.
Un duplice significato
Il termine capannone mobile ha una doppia valenza. Innanzitutto, i componenti di queste strutture sono modulari, cioè pezzi standard assemblati durante la fase di montaggio senza saldature. Questo evita che la copertura assuma forma permanente: rimuovendo la bulloneria, infatti, è possibile smontare tutto o una parte del capannone e installarla altrove.
In secondo luogo, i capannoni mobili sono dotati di ruote in acciaio, poste alla base delle capriate, che permettono effettivamente alla struttura di muoversi. A seconda della progettazione, il movimento può essere manuale, azionato dalla semplice spinta di un operatore, o automatico, con l’ausilio di un sistema motorizzato che agevola l’operazione.
Sfruttando questo duplice vantaggio, il capannone in PVC diventa un comodo strumento per poter allestire un’area protetta dalle intemperie dove stoccare del materiale, posizionare dei macchinari, parcheggiare automezzi o altro ancora.
Il movimento: scorrevole, retrattile o telescopico
I capannoni mobili si muovono in diverse modalità a seconda del tipo di progettazione e delle necessità del cliente. Quando la tensostruttura è posizionata su ruote, è libera da ancoraggi con altri edifici e ha capriate rigide il movimento è scorrevole. L’intera copertura viene interamente traslata da un punto A a un punto B, seguendo le guide a terra oppure liberamente (questo si verifica solo con tendoni molto piccoli e in rari casi), senza modificare il proprio volume.
Se invece la copertura poggia contro un altro edificio ed è dotata di capriate a pantografo (mobili), con molta probabilità il movimento del capannone sarà retrattile. In questo caso un lato della struttura rimarrà fisso, mentre l’altro sarà libero di muoversi aumentando e riducendo a piacere il volume riparato. Per la sua funzione, il tunnel in PVC retrattile prende anche il nome di copri scopri.
Meno frequente ma da menzionare è il movimento telescopico. In questo caso il capannone in PVC è composto da più moduli di dimensioni diverse, inseriti l’uno nell’altro e in grado di rientrare l’una nell’altra. In questo modo è possibile coprire l’area di lavoro completamente o solo in maniera parziale, scegliendo quanti moduli estrarre ogni volta.
Volume e grandi dimensioni
In conclusione sono due gli aspetti che meritano una precisazione: il volume occupato dalla copertura in PVC chiusa e lo spostamento di tensostrutture di grandi dimensioni.
Abbiamo detto che il capannone mobile retrattile può chiudersi riducendo il proprio volume. Tuttavia la quantità di acciaio e telo di cui è composto influenzerà di parecchio l’entità della sua riduzione. Un capannone retrattile chiuso infatti non potrà mai sparire completamente, ma diminuire lo spazio riparato di circa la metà o i 2/3 delle sue dimensioni originali.
Per quanto riguarda invece le coperture industriali di grandi dimensioni, è importante sottolineare che la difficoltà di movimentazione aumenta in maniera proporzionale alla grandezza del capannone. Muovere un tendone di 5 metri non è come spostarne uno di 50. È anche vero, tuttavia, che l’esigenza di muovere una tensostruttura diminuisce al crescere delle dimensioni: più un capannone mobile in PVC è grande, meno servirà spostarlo.