Canta lo straordinario Achille Lauro, “Come mehttps://youtu.be/QXRfdBymQVM – che recita <<È come me/ Un po’ sola e un po’ insensibile/ Sì, ma come se/ Come se non gli importasse/ Ma lo so che lo fa/ Mette il cuore in una scatola/ Non è teatralità/ È un incendio ad una recita// Sai che se voglio, che se voglio, che se voglio/ Mi si sdraiano ai piedi/ Che se io volessi, volessi, se solo volessi/ Ti farei un bouquet di pianeti (…)>>

…E, sempre Achille Lauro, in Bam Bam Twisthttps://youtu.be/zrvxL1REEVg – ha cantato <<(…) È un’overdose di rose, mio amor/ È una danza tra scheletri, scheletri/ Una pallottola dal mio juke boxe/ Stiamo dando fuoco ai sedili/ A una cabrio rosa, mio amor/ Questa è vita per noi/ Non c’è città che basti per noi (…)>>. Una vita adrenalinica (pur e specie nella drammaticità), la tale, che forse è più propriamente quella tipica della ricerca degli orgogliosi e degli introspettivi per difesa ma alla fine troppo sensibili per esserlo di continuo sino in fondo senza seguire mai l’istinto. Un’esistenza, questa, tipica cioè di chi accumula e disegna persino inconsapevolmente intorno a sé atmosfere proprie dell’estremo e dalla malia vintage, senza mezze misure come è chi non si accontenta perché è una persona vera ed autentica.

Ebbene, cosa centra tutto ciò con quanto segue? Centra in quanto ben rende le sfumature secondo cui esistono rare affinità, tanto viscerali, che quasi fanno paura come spesso fa tremare i polsi l’osservarsi allo specchio impotenti di fronte all’amare. Esistono dei fili rossi per lungo tempo invisibili che nella tempesta dell’anima danno un poco fiato in un equilibrio nonostante più sovente mancato – tra simili, tra uguali? – e lo fanno in un abbraccio pur a chilometri di distanza e, anche per questo, sono più forti che magari in una frequenza ma distorta. Mi piace pensare ovvero che ci siano fili rossi fra alcune persone che diventano come un’unica fenice capace di rinascere dal fuoco e dal ghiaccio che entrambe hanno dovuto e stanno cercando di attraversare. È così che un giorno per caso vidi da uno schermo due occhi scuri penetranti. Se ne stavano lì, fissi e profondi, ad osservare inconsapevoli l’osservatrice che si sentì a sua volta osservata e come spogliata d’improvviso. Fu allora che intradivi appunto il già detto filo rosso. Questo sguardo è quello di colui che oggi ringrazio, senza avere parole bastevoli per esprimere il piacere e la gratitudine, d’essersi concesso – a quella “naufraga dell’esistenza” che sono – in un affaccio al suo mondo che parecchio è altresì il mio. Ecco a seguire le dieci domande che tale prima sconosciuta, io, Giulia Quaranta Provenzano, ho desiderato porgli in occasione del suo trentunesimo compleanno.

Ciao! Il 14 aprile è stato il tuo compleanno… Ci racconti chi era Dario ieri e chi è invece Darko, oggi? “Dario, ieri, brillava… Darko, oggi, ha capito un paio di cose in più …e non ripeterà gli stessi errori del passato”. 

Come hai festeggiato, se eventualmente lo hai festeggiato, questo tuo trentunesimo tassello del puzzle della vita? “Non ho festeggiato; ho preso del sushi e sono stato a casa”.

Immagina questa nostra intervista come una torta con le candeline: qual è il tuo desiderio soffiandoci sopra? “Il mio desiderio?! Se lo dico, non si avvera…” [NdR sorride].

Ti potrei magari chiedere come ti vedi tra altri 31 anni, tuttavia mi sembra esagerato… fra dieci anni, però? “Spero di morire parecchio prima. Non ho voglia di vivere così a lungo”.  

Quale la canzone d’auguri che ti auto-dedichi ed una canzone che ti piacerebbe ti dedicassero? “Mi auto-dedico <<Misunderstood>> di Robbie Williams [https://youtu.be/dYAifpU8S3E]. Non desidero, invece, che nessuno mi dedichi canzoni perché io non sarei in grado di capire, né alcuno è in grado di afferrare me: se infatti non mi comprendo io, come possono riuscirci gli altri?! Non ho comunque interesse a farmi capire – che sto molto bene in questo modo”.

Forse alcuni ricorderanno i compleanni da bambini anche per le tavolate piene di dolci e salato. Ebbene, dimenticando per un attimo la dieta, cosa vorresti trovare in tavola? “Vado matto per il sushi, però pure per una bella pizza ed un buon piatto di cacio e pepe. Nel bicchiere, semplice acqua”. 

Non dubito che ti siano giunti tanti sms il 14 aprile …qual è il messaggio, l’augurio, più inaspettato che hai ricevuto e quello che ti ha fatto maggiormente piacere? “Di sms che mi hanno fatto davvero piacere ce ne sono stati numerosi…”.

E qual è il messaggio di Happy Birthday più simpatico e quello più dolce che ti è giunto sempre questo 14 aprile? “Tanti sono stati i messaggi simpatici da parte di taluni che mi vogliono bene ed altrettanta è stata la dolcezza verso di me riservatami da persone fantastiche”.

Parliamo di regali. Cosa ti sarebbe piaciuto ricevere, chissà non soltanto di materiale, almeno nel giorno del tuo compleanno? “Ho ricevuto regali bellissimi …Solo chi mi conosce e vuole bene realmente poteva regalarmi delle Action Figure di una serie di robot di metà anni ’90! La mia collezione è ora più bella e preziosa”.

Una pazzia che potresti fare in questo momento? “Sono capace di tutto. In ogni momento. Sono inferno, quanto ugualmente potrei essere pace”.

 

 


Giulia Quaranta Provenzano

 

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