Inflazione è questo il vero nemico dell’economia in questo momento, una situazione inevitabile in considerazione del fatto che i governi hanno di fatto distribuito denaro senza condizioni per arginare gli effetti sulla popolazione dello stop alle attività produttive.
Nonostante ciò i rincari di alcune materie prime, in primis l’energia, non trova giustificazioni reali ma sono piuttosto strategie economiche mirate a riassorbire in parte quel denaro distribuito e non speso ma che adesso con le riaperture potrebbe riversarsi in modo troppo veloce sull’economia reale provocando una inflazione ancora maggiore ed incontrollata di quella attuale.
Al di là delle strategie macroeconomiche che i governi locali impongono, secondo il diktat imposto dalle autorità finanziarie mondiali, anche investitori e risparmiatori privati procedono ad attuare strategie difensive per mantenere inalterato il valore del denaro.
In molti sono ricorsi al vecchio e caro lingotto, da monetizzare in caso di necessità che presso attività come questo compro oro Firenze, per trovare un porto sicuro ai propri risparmi, una strategia vecchia quanto il mondo ma l’unica veramente sicura anche in virtù della elevata richiesta di questo bene e della sua scarsità.
Gli acquisti di oro oggi sono un trend in crescita costante da anni, ancor prima della strategia economica del lockdown il rialzo dell’oro era stato netto con l’inizio della guerra dei dazi tra Cina ed Usa.
Il valore era tornato ad un valore medio alto per poi decollare definitivamente con il crollo dei maggiori indici verificatosi nel marzo 2020 in conseguenza alla chiusura delle attività economiche e produttive imposto soprattutto dai governi occidentali.
Da quel momento in poi la quotazione oro ha avuto una insolita volatilità nettamente al rialzo con periodo di arretramento seguiti subito dopo da fasi di rialzo.
In due anni il prezzo aureo ha più volte superato i massimi storici ed è attualmente in una fascia di prezzo elevato oltretutto con forti prospettive al rialzo.
Nonostante il momento attuale possa far intravedere un certo ritorno alla normalità non si deve dimenticare l’enorme mole di denaro immessa nel circuito finanziario che se si dovesse riversare troppo velocemente nella economia reale potrebbe provocare uno tsunami inflazionistico che rischierebbe di provocare danni non prevedibili.
Da qui l’ingrato compito dei governi locali di doversi addossare la responsabilità di politiche economiche impopolari che devono in qualche modo riassorbire in modo lento il denaro precedentemente immesso nel circuito economico e non speso per le restrizioni.