C’è un mondo “normale” che fa i conti con la frenata economica ed il rischio recessione, e poi c’è un mondo a parte – quello dei super-ricchi del pianeta – che anche nel 2019 vedono gonfiarsi i loro patrimoni personali.
Quanto crescono i patrimoni dei miliardari
E’ questa la fotografia scattata da Credit Suisse, che ogni anno di questi tempi pubblica il “Global Wealth Report”, che illustra dove sono i soldi che girano nel nostro pianeta. Quello che emerge è che quasi la metà è nelle mani di un piccolo (relativamente) manipolo di fortunati Paperoni. Merito anche del fatto che il numero di coloro che si è iscritto a questo fortunato quanto esclusivo club, dalla metà del 2018 fino alla metà del 2019 è cresciuto di 1,1 milioni di unità, fino a raggiungere quota 46,8 milioni di individui.
Malgrado le guerre commerciali, il rallentamento della crescita e la volatilità dei mercati azionari (quantificabile con l’indicatore Average True Range ATR), le casse dei patrimoni a molti zeri sono ancora cresciute, arrivando alla fantasmagorica cifra di 158,3 mila miliardi di dollari (9,1 mila miliardi di dollari l’aumento negli ultimi 12 mesi). L’equivalente del 44% del totale mondiale.
Dove si trovano i ricchissimi del pianeta
A livello geografico, la quota maggiore dei Paperoni del mondo si conferma residente negli Stati Uniti. I milionari a stelle e strisce sono infatti 18,6 milioni, in crescita di 675.000 nell’ultimo anno. La Cina, malgrado il forte rallentamento della sua economia (che marcia ad un ritmo mai così lento dal 1992) ha aggiunto 158.000 nuovi milionari, portando il suo totale a 4,5 milioni. Peraltro i cinesi hanno scavalcato gli americani per quel che riguarda la ricchezza in valore dei patrimoni, visto che detengono il 10% della ricchezza nel mondo. Al terzo posto si piazza il Giappone, con 187.000 milionari in più che portano il totale a poco più di 3 milioni. Dietro questo trio ci sono Regno Unito e Germania (5% del totale) e Francia (4%).
Calano invece i miliardari dell’Australia, che ne ha persi 124.000 (1,2 milioni il totale), anche se va considerato la valuta base per misurare i milionari è il dollaro USA, e il tasso di cambio ha quindi fatto uscire molti australiani dalla soglia che divide i “semplici” ricchi dai miliardari. Calano anche i milionari in Italia, dove sono passati da 1.516 a 1.496 individui.
Il rapporto inoltre afferma che la disuguaglianza è diminuita negli ultimi tre anni e si prevede che continui la sua tendenza al ribasso man mano che la classe medio-bassa e la classe media mondiale guadagnano terreno.