C’è un ambiente economico estremamente incerto, che oscilla tra il rischio di una recessione e la possibilità di un nuovo impulso di crescita. Questo scenario rende particolarmente complicato il lavoro di chi è chiamato a gestire i fondi patrimoniali.
L’incertezza e il timore di una recessione
La parola d’ordine di questo periodo è prudenza. Ne serve – se possibile – ancora di più di quanta non ne sia servita nel recente passato. La possibilità che la situazione economica globale evolva verso una recessione è infatti ancora concreta (e preoccupante). Una serie di market mover Usa hanno fatto scattare l’allarme. L’indice PMI ha segnato un leggero rallentamento; il dato mensile sul numero degli occupati nel settore privato, ha registrato una flessione; l’aumento delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione potrebbe essere il segnale su una possibile imminente recessione. Inoltre la curva dei rendimenti è rimasta invertita, mentre i Treasury USA sono rimbalzati.
In generale, l’attuale contesto sembra essere molto simile alle fasi antecedenti le recessioni del 2001 e del 2007. Di fronte a questo forte rischio, è chiaro che diventa consigliabile assumere un posizionamento più difensivo nei propri portafogli, magari anticipando le proprie azioni piuttosto che attendere le prime decise variazioni di prezzo degli asset.
Sono finite le buone notizie?
Il primo aspetto che sembra chiaro, è che i mercati hanno già scontato le news positive. In sostanza, i prezzi attuali già le riflettono e questo gli analisti dei siti di trading online autorizzati lo sanno bene. Vale ad esempio per il taglio dei tassi della FED, che ha sorpreso i mercati soltanto per il fatto che è stato di 25 punti base e non di 50. Adesso toccherà alle altre banche centrali muoversi, ma è chiaro a tutti che il taglio dei tassi di riferimento dovrebbe essere una mossa scontata. E di fronte alle mosse scontate, è difficile capire da dove possano giungere le sorprese.
La risposta è: dalla recessione. Anche in passato i tagli preventivi dei tassi da parte di FED e BCE, sembravano poter bastare per evitare la recessione. Ma non ci sono riusciti. Se davvero divenisse concreto questo scenario, la Federal Reserve potrebbe abbassare il costo del denaro di 100 punti base nel prossimo anno e mezzo. L’effetto a catena diventerebbe imponente su tutti i settori economici e finanziari, chiamando a un super-lavoro i gestori dei fondi patrimoniali, che dovranno posizionare con cura i loro buy e sell limit, facendo l’impossibile per evitare di farsi trovare impreparati da un adeguamento di prezzo rapido. Diventa intanto indispensabile adottare un posizionamento più difensivo nei proprio portafogli.